Cosa che vuoi che sia. Ipocrisia di anime perse.
Libero vento di parole che si scontra sugli scogli dei fatti.
Cosa vuoi che tu sia.
Sostanza di roccia malleabile alle mani.
Cosa che vuoi che tu sia.
Un oggetto inanimato alla vita o mobile aria, che nel caldo di questa giornata di agosto, riaccende le luci del sentiero che sembrava sperso.
Guarda negli occhi chi ti vuole bene e rinnega le silenti nuvole che dietro le tue spalle si accumulan.
Sii nuvola grigia di te stesso e bagnati della tua pioggia, ma che sia pioggia di luce e non di tenebre.
Di questo bagnati. Riempiti di voci gaie.
Ritempra le tue vesti e ricuci gli strappi con gli aghi costruiti dall’esperienza della tua vita, facendo si che le tue dita siano cielo e terra e la tua mente si riempia dei profumi dei campi di grano.