Nel vorticoso cielo stellato,
vedo Van Gogh, dipinger di Bari
e delle sue lanterne.
Gira lui, gaglioffo, con il suo cappello di feltro.
Candele di vita illuminano la sua via,
verso la Basilica.
Come un fantasma senza tempo,
si aggira per i vicoli di Bari vecchia.
Si Illumina lui, con il volto fiabesco
di Santa Claus, Nicolaus.
Diversi i tratti, ma simili i gesti, tra i due.
Si incontran nel giaciglio magnifico
del castello come vecchi amici,
disquisendo del tempo diverso, in cui furon vivi.
Il bianco candore della pelle dell’uno, si mischia
con lo scuro mantello della pelle asiatica dell’altro.
Si intreccian i colori delle anime.
Oli e manna son un tutt’uno, di colpo.
Lì le tre sfere del vescovo di Mira,
diventan stelle nel turbinio della notte vangoghiana.
Magico dipinto si frappone a me.
I due fantasmi diventan di nuovi vivi, in esso.
Li vedo partir, nella mia mente, per un lungo viaggio
dalle esotiche mete.
Burloni mi prendon in giro, prima di partir,
come in giro, mi prende la mia mente che sogna l’incontro delle due anime ribelli.
Ma sognar, in fondo, è la realtà che ognuno ha dentro di sé.
Ed allora real è l’incontro e l’amicizia dei due, dentro di me e con me.
Simpatici gaglioffi, venitemi a trovar altre volte,
nel cuore delle mie e vostre notti stellate, vi prego.