Un’anziana donna camminava tranquilla per strada, quando vide, zoppicante, un ragazzo. Era stato picchiato da alcuni ladri, che gli avevano rubato tutto.
La donna, preoccupata, gli si avvicinò:
“Come stai? Che ti è successo? piccino”
Lui la guardò e d’istinto, sorrise, a quel “piccino”, pensando che per le nonne rimaniamo tutti, sempre un po’ bambini. Questa è una delle cose più belle al mondo. Tra l’altro, lui le nonne le aveva perse ormai da anni e sentirsi chiamare “piccino”, era come tornare ad un infanzia che, per lui, era stata felice.
“Vieni con me, che ti medico”
disse al giovane.
Lui, contento di tanta gentilezza, accettò di andarle dietro senza proferire parola.
Il suo animo era in pezzi, aveva al collo una collana che gli era stata regalata dalla sua povera madre, morta qualche giorno prima. I ladri avevano rubato anche quel ricordo di lei.
Arrivarono a casa dell’anziana donna, o meglio a quella che pareva una casa. Sembrava abbandonata da anni e l’unica cosa nuova, che era possibile notare, era una piccola credenza in cucina. Un profumo fortissimo di ragù si diffuse nell’aria. Eppure la cucina sembrava non usata da parecchio. Il ragazzo pensò che provenisse da qualche casa vicina. Quel profumo, era talmente buono, che già il suo umore un po’ si risollevò. La donna aprì proprio quella credenza. Da lì prese ovatta e disinfettante. Versò quel disinfettante su un batuffolo e le sue mani da tremanti diventarono, di colpo, ferme. Il fresco del disinfettante sulla ferita era una dolce tortura. Le mani di quella donna, erano delicatissime. Sembravano una carezza sulla sua pelle. Lei lo guardò dritto negli occhi e disse:
“Piccino, non essere disperato”
I suoi occhi scuri sembravano scrutare nell’animo del giovane.
“Non temere. Vedi questo bicchiere?”
La donna gli mostrò un bicchiere con un po’ d’acqua.
“Bevi, è acqua fresca, ti ristorerà”
Quell’acqua passo da un bicchiere fisico ad uno metafisico, quello dell’anima del giovane. Il suo umore si innalzò un altro po’.
La donna riprese il bicchiere e stranamente l’odore di ragù si fece più intenso.
“Piccino, a te sembra che questo bicchiere si sia svuotato, ma il realtà sappi che in fisica, un bicchiere non è mai, né mezzo pieno, né mezzo vuoto. Lo stesso vale per il tuo animo. I nostri contenitori, sono sempre pieni, in parte di aria ed in parte, di sostanza liquida. Sta a te decidere, quanto riempire il tuo bicchiere “animo” di liquido e di quale liquido. Puoi riempirlo di acqua piena di veleno o filtrarla e riempirlo di acqua fresca di montagna. Anche quando ti sembra che ti manchi la tua parte liquida, puoi decidere di riempir di aromi e profumi la tua aria. Guarda fiducioso al futuro e stai su di morale. Anche quando le situazioni sembrano tutte negative, c’è un opportunità, un cambiamento da accogliere con ottimismo. Vivi, piccino e non aver paura. Andrà tutto bene. Io ti sono affianco”
La donna gli prese la mano e lui capì chi era. Il giovane stava per abbracciarla. L’aria si fece più calda ed il profumo di ragù dalla sua nonna, che aveva mangiato felice, durante l’infanzia, riempi ancor di più, di liquido il suo bicchiere “animo”. La donna scomparve all’improvviso, davanti ai suoi occhi. Più tardi, il giovane, scoprì che quella casa era abbandonata, effettivamente da anni e che era stata la casa dove la nonna era nata. La sua cara nonna, era passata, angelicamente, a dargli un messaggio. I suoi occhi si riempirono di lacrime e sorrisi ed i suoi sogni ripresero a scorrer nel loro flusso. Il mondo sarebbe stato più verde per lui, da allora. Sapeva, ormai, di non esser solo.
Udito – Musica consigliata: London Grammar – Stay Awake
Gusto: ragù della nonna
Olfatto: ragù
Tatto: cocci di terracotta