Camminavo in quel bosco al buio, senza avere paura, perché l’illuminazione mi aveva colto e con quella andavo oltre il buio, che ricopriva quella notte. Incontrai cervi che ridevano con me e di me. Danzai con i barbagianni tra i rami più robusti, sporcandomi di muschio. Guardavo a Nord, ma i mie occhi anelavano il Sud dal caldo sapore. Avanzavo a stento tra letti di foglie e licheni. I lupi, quei lupi grigi, erano avanti a me e mi guidavano con i loro ululati, verso l’incontro con la grande signora. Il sapore della pioggia riempiva le mia mente, le mie mani, la mia bocca. Il gusto acre del legno di betulle, ricopriva la mia pelle. Un albero con radici che cammina, diventai, alla luce della lanterna di un elfo, che incontrai per caso, in mezzo ad una radura. Che immagine sognante. La incontrai all’improvviso e la vidi partir dal basso verso alto, con i suoi capelli dai mille colori. Aurora, mi colse tra le sue braccia e con freddo crepitio, nel silenzio, mi riempi di lei. Vissi più e più volte e più vite, in quell’incontro. Creature dai mille occhi, mi guardavano emozionate ed i mie occhi si riempiron di lacrime di gioia. Avevo trovato il modo per toccar il cielo con le mie dita, sporche di tempera. I miei colori si adattaron alla luce, dai mille rivoli, della bella signora d’inverno. Mi feci acqua, vento e fuoco, trovandomi a librare in mezzo al cielo, nero cupo. La terra lontana mi salutava:
“Torna presto, figlio mio”
mi sussurava.
Alzai una mano in segno di saluto alla mia madre terra
“Tornerò presto, madre mia”
Le dissi
“Fammi sognare, ora, anche solo per un istante, per una vita, per un universo di vite”
Mia madre terra, sorrise e disse
“Sogna, figlio mio, non smettere mai di farlo. I sogni muovono il tuo mondo ed il mio”
Volteggiando, toccai il culmine della luna e di tutti gli astri messi insieme e disse alla grande signora:
“Sorridimi bella Aurora, quando ti incontrerò di nuovo. Sbatti le tue ali dai colori freddi e portami verso lidi in cui lontani saranno i pericoli ed i dubbi, dove le anime volano libere su cieli fatti di merletti e batuffoli di cotone. Vola verso le passioni dei miei sogni e delle mie realtà. Si per me costanza e novità, freddo e caldo messi insieme, perché possa vivere di te, perché possa riempirmi di te, perché possa essere io in te”
La grande signora d’inverso mi sorrise con dolcezza infinita ed alle mie ultime parole scomparve nel buio della notte, lasciandomi volare tra le stelle. La sua scomparsa era solo apparenza. Lei era in me ed io in lei, come le aveva chiesto. Io ero Aurora ora ed il mio compito, era rifletter di luce le anime rilucenti e splendenti e cosparger di luce quelle oscure, perché possano sognar con me.
Udito – Musica consigliata: London Grammar – Help
Gusto: neve
Olfatto: resina o muschio
Tatto: batuffoli di cotone