Entrai nel velodromo dove i mie compagni mi aspettavano. Erano loro, la mia vita. I nostri battiti erano sincronizzati quando prendemmo le bici. Un piede nel pedale, un respiro profondo, l’odore del legno e del carbonio. Appoggiai i mie avambracci sul manubrio. Li vidi guardarmi con un sorriso e spingemmo. Prima con fatica, poi sempre più fluidi. Andai avanti io per primo, poi uno dietro l’altro mi seguirono tutti. Ci scambiavamo continuamente le posizioni. Sempre più veloci, sempre meno fatica. Sfruttavamo la scia, l’uno dell’altro, in quel solco immaginario, che avevamo costruito con fatica ed affinato dopo anni di lavoro ed allenamento duro. La vedevamo, quasi,  quella scia, ne anticipavamo le mosse. Le luci della pista alte sul soffitto erano forti, ma sarebbe potuto anche essere buio e noi saremmo andati alla stessa velocità. Il nostro era un vero gioco di squadra.

La vita scorreva veloce eppure lenta sul quel circuito ovale, monotono. Ma era il nostro ovale, era la nostra vita e nella vita tutto è più facile se si fa gioco di squadra, se tutti vanno nella stessa direzione e se ci si dà il cambio al momento opportuno, fai meno fatica ed arrivi prima al traguardo.

Così arrivammo al traguardo finalmente. Quale fosse il traguardo, lo sapevamo soltanto noi, amici dalla nascita, accomunati dalle stesse passioni. Arrivammo al traguardo, certo, ma decidemmo, senza dirci nulla, di continuare a correre insieme verso nuovi lidi, nuove linee di arrivo.

Consigli sulle modalità di lettura

Udito – Musica consigliata: https://www.youtube.com/watch?v=CSav51fVlKU

Gusto: Bevanda energetica sportiva al gusto di arancia

 Olfatto: Odore del legno

Tatto: Manubrio di una bicicletta

Fonte Foto: Twitter