E’ strano pensare come una cosa apparente insignificante, riveste spesso per la gente una grande importanza. Ero piccolo quando mi approcciai a lei. All’epoca, era bianca come la neve, fredda nelle notti d’inverno eppure calda nella mia mente. Ascoltavo gli aneddoti di mio padre, di quand’era giovane, delle mille partite giocate con lei, delle tante lingue che aveva ascoltato, in sua compagnia, in un torneo internazionale. Lei era quasi più grande di me, eppure più ascoltavo le mille avventure di mio padre con la sua inseparabile compagna, più forte mi veniva di guardarla. Lei, trasandata, sporca, eppure nella sua sincerità così attraente ai mie occhi. Con l’avanzare della mia verde giovinezza, lei è diventata la mia compagna e più passava il tempo, più cresceva come giovane ulivo che aspira a diventare secolare, nella mia fertile anima, la passione. Ricordo le montagne, il mare, le pianure in compagnia sua. Ricordo i mille insegnamenti di mio padre per trattarla bene. Mille e mille giocate….ed io giovane, timido ed introverso ragazzo, grazie a lei, mi sbloccavo e facevo amicizie, diventate mitiche negli anni. Ancora oggi, nonostante mille restyling, tentativi di truccarti per rimanere giovane, ti guardo e penso….“quanto sei bella”. E così ritorno bambino ed insieme a migliaia di altri vecchi e giovani amici, appassionati come me, che come fili di lana si aggomitolano dolcemente sul mio cuore, continuo il mio cammino con te, giovane, seppur vecchia sfera, elisir di giovinezza.