Percorro quel nastro di strada ogni giorno. Le linee di mezzaria scorrono sempre veloci davanti ai miei occhi. La destinazione è sempre quella. E’ un loop che si ripete ogni giorno che, come un metronomo, regola la mia vita. Eppure oggi le cose sono diverse. La direzione è sempre quella, ma la strada sembra diversa. Mi guardo intorno e vedo sul ciglio, alberi dagli alti fusti, una spiaggia ricoperta dal mare ad ogni mio cambio di marcia e mi trovo finalmente a viaggiare. Vedo una prostituta sull’altro ciglio della strada, che contratta con un cliente, vedo fiori, lepri ed un palazzo abbandonato ormai ricoperto dal verde manto di una natura che sovrasta comunque tutto. Quel palazzo sono i ricordi di un tempo che fu e la mia destinazione è fatta di lustrini dorati di uno sfilacciato vestito.
“Non mi importa più di sbattere contro gli ostacoli. Non voglio più viaggiare con il freno a mano tirato. Ora finalmente osservo il mio mondo e ciò che lo circonda e non più solo la strada dritta”
disse il viaggiatore. La perfezione è nella imperfezione di un gesto, di un viaggio, di un bambino che piange, di una carezza data male….eppure data. La perfezione è nel vivere correndo con una moto a 300 all’ora, senza saperla guidare, sapendo che sebbene sbatterai e ti farai male, gli ostacoli che incontrerai sulla strada saranno solo birilli che attraverserai come fantasmi di una villa incantata.